Pescegallo, un nome davvero buffo da dare ad un luogo. Ti aspetteresti di più che possa essere il nome di un monte, di un fiume, di un negozio o di un albergo, ma non di una località di villeggiatura. Da sempre, quando la gente mi chiede dove vado in montagna, mi sento costretta ad anticipare con preamboli e sorrisi il nome di questo angolo di paradiso a me molto caro.
Mio padre 44 anni fa, non tanto attratto dal nome, credo, quanto dalla “singolarità” del luogo, acquistò qui, a Pescegallo, in un condominio in legno e pietra, un piccolo appartamento: 65 mq di felicità!
Un micro ingresso, un soggiorno-pranzo, una micro cucina, due micro-camere e un micro-bagno.
Tutto è ancora come allora, la stessa tappezzeria, le stesse piastrelle, la stessa moquette, tutto uguale, dentro e fuori. Sì, anche Pescegallo, possiamo dire, è identico a 44 anni or sono.
Avevo 3 anni durante la mia prima estate in questa nuova casa. Era il 1973. Non so se tutti gli esponenti della mia famiglia (a parte mio padre, del quale ne ho la certezza) abbiano mai amato questo posto allo stesso modo in cui l’ho fatto io, ma vi posso assicurare che la maggior parte delle persone che hanno trascorso qui la loro infanzia, la loro adolescenza e certamente parte della loro vita da adulti, serbano dei ricordi indelebili e unici. E intendiamoci, non tanto perché a Pescegallo succedessero cose strabilianti, ma perché le vacanze qui, corte o lunghe che fossero, rappresentavano la libertà. Libertà di poter essere senza guinzaglio, senza orari, senza apparente controllo.
Libertà di poter stare sempre insieme agli amici, in ogni momento, senza appuntamenti da prendere, da rispettare, senza passaggi da dover chiedere per raggiungere chissà che, senza altri riferimenti che non fossero sempre e solo gli amici di sempre.
Pochi di noi si frequentavano anche nelle rispettive zone di residenza forse perché troppo piccoli o forse perché in fondo era bello darsi appuntamento qui, a Pescegallo, sempre e comunque, in tutte le feste comandate. Qui, ancora oggi, io mi sento “a casa”.
Alla fine della strada che da Morbegno sale in Valgerola, si trova un piazzale, l’ultimo stralcio di terreno piano prima dei ripidi declivi che stringono la valle. Sulla sinistra alcuni condomini-chalet anni 60/70 (tutti direi ben fatti e ben congeniati), e, tra gli alti e fitti abeti, anche qualche bella villa. Tra le case poi, scale e sentieri e bosco.
A ridosso del piazzale, leggermente più alto, l’Albergo Mezzaluna che, insieme al bar della partenza della seggiovia (chiamato da tutti Fupes per far prima), hanno rappresentato da sempre gli unici due punti di ritrovo dei villeggianti, grandi o piccoli che fossero!
Ecco, questa era la situazione…e questa è la situazione! La vita, di mattina, di pomeriggio o di sera, si svolge qui e, nonostante ciò, mai una volta, durante le mie vacanze in Valgerola, mi è saltato in mente di pensare “Oddio che noia, cosa facciamo?!”, mai!
Sia d’estate sia d’inverno, Pescegallo è stata per me la meta più ambita, il luogo preferito dove volevo andare, il luogo prescelto dove volevo stare e il luogo prediletto dal quale non volevo mai tornare!
Certo – direte voi – altri tempi! Una volta ci si accontentava di molto meno e si sapeva divertirsi con poco… Sicuramente, ma è altresì vero che, avendo adesso noi tutti, a nostra volta, figli che portiamo a fare le vacanze, più o meno, nelle nostre stesse case, sappiamo perfettamente che provano le stesse emozioni.
Nulla è cambiato in questo senso. Qualche telefonino in più per un “richiamo all’ordine” non-urlato dalle finestre aperte, ma la sensazione di sentirsi liberi è, a tutti gli effetti, la stessa.
Non conosco altro luogo così comodo e così “semplice” per trascorrere il proprio tempo libero in famiglia.
E la vera differenza la fa la stagione invernale! Sciare a Pescegallo può essere facile e rilassante o impegnativo e divertente, ma sempre, creativo e sorprendente. Ovunque io sia stata a sciare nella mia vita “tradendo” Pescegallo, non ho mai trovato un altro luogo dove, sciare da bambini o con i bambini, sia tanto comodo, semplice e funzionale. E questo è davvero bello, dà sicurezza e conferisce certezze che permettono sia ai ragazzini sia ai genitori, di potersi sentire liberi e tranquilli.
Il Cioky bar (il vero nome del bar della FuPes), l’Albergo Mezzaluna (quest’anno sta ri-aprendo con una nuova gestione!) e il Rifugio Salmurano, hanno sempre rappresentato la nostra seconda casa, unici luoghi altri dalle rispettive abitazioni, dove poter bere una bibita, mangiare un panino, un piatto di pizzoccheri, sentire al juke-box “Angie” dei Rolling Stones o “Gloria” di Umberto Tozzi, giocare a carte, chiacchierare, brindare ad un nuovo anno! Fare a spesa invece a Pescegallo è impossibile ed è necessario raggiungere Gerola Alta e recarsi alla Butega de Maria. Una volta , per tanti anni, c’era “Il Vaninetti”, un gigante buono che si occupava di rifornire i pescegallesi di ciò che non avevano nelle loro dispense. Il Tino, questo era il suo nome, era una sorta di delegato della “spesa”. Per un anno o due, non ricordo, aprì anche un piccolo negozietto, poi lo chiuse e poi passò a miglior vita! A Pescegallo però, c’è un negozio storico, Curtoni Sport, che fornisce ai villeggianti, i turisti e agli avventori giornalieri di tutto ciò che possono avere bisogno… Quindi, affamati, ma attrezzati!
Ciononostante il mio amore per questi luoghi perdura nel tempo, e gli amici che mi è capitato di portare a sciare sul comprensorio innevato serbano il ricordo di essere stati bene, in un luogo accogliente, comodo, riservato come una tana e caldo come una cuccia.
Il silenzio che si “sente” alla chiusura degli impianti, quando ti accorgi di essere davvero in montagna, è pura magia per chi, della montagna, ama la montagna.
La comodità di accedere agli impianti il più delle volte con gli sci ai piedi, la possibilità di tornare a casa o in albergo (al Mezzaluna a quota 1450 e al Salmurano a quota 1850) nello stesso modo, la diversa difficoltà delle piste, pur nel loro numero ridotto, l’assenza di folla e la pace di Pescegallo, sono dei plus-valori davvero ineguagliabili.
Anche la stagione estiva alle pendici di queste montagne è meravigliosa. I 5 km che separano Pescegallo da Gerola diventano, in estate, “due passi” per tutti quelli, bambini compresi, che hanno voglia di scendere e risalire per sentieri attraversando i fitti boschi di larici e abeti. Panorami fiabeschi si possono godere durante le passeggiate dove, grazie alla discrezione del luogo, si è sempre a contatto con il magico silenzio della natura.
Ecco, questa è la mia storia e la mia impressione su questo piccolo paradiso di montagna dove oggi, essendone consapevole più di ieri, cerco di far capire ai miei figli cosa significhi avere questa fortuna, essere “liberi”, e cerco di spiegare loro su che parametri andrebbe definita l’esclusività di un luogo.
Sono certa che, come è accaduto a me, anche loro, un domani, sapranno apprezzare e consapevolizzare ciò che oggi considerano normale.
Grazie per questa delicatissima testimonianza !
” … luogo accogliente, comodo, riservato come una tana e caldo come una cuccia” Mi sembra chè mai Pescegallo è stato presentato in modo cosi idoneo.
Auguroni di buon Natale a tutti coloro che fanno in modo di rendere la bella località di Pescegallo sempre più accogliente ed attrattiva.