Da Milano a Salmurano, per una 24 ore da ricordare
rifugio salmurano

Sabato 21 gennaio 2017.
Partenza ore 9 dal centro città per raggiungere l’inizio della strada della Valgerola alle 10.30. Un buon caffè dal Dolce Forno di Morbegno e via spediti in quota per raggiungere il Rifugio Salmurano. Quest’anno, il tanto freddo (ma non la neve, ahimè) ha visivamente cambiato il panorama di questo angolo di paradiso. Lungo la strada, che da Morbegno sale in Valgerola, si assiste ad un panorama insolito come se due stagioni (autunno-inverno) si fossero fuse e poi congelate insieme, senza che una possa emergere sull’altra per poter cambiare scenario. Tanto sole, qualche appezzamento di neve, una leggera spolverata sui tetti e sul fiume Bitto e tanti riflessi sui rami secchi o sulle fronde dei sempreverdi. In cima alla valle, Pescegallo dove, grazie alla realizzazione di un campetto-scuola, il Gallopark, è possibile, durante il fine settimana, godere della neve (per i principianti) e di una meravigliosa discesa con la slitta o il bob.

La seggiovia, aperta solo i weekend fino alla sperata apertura delle piste, è già in funzione e il personale, gentilissimo, ci offre una coperta per il tragitto. C’è anche chi si avventura a piedi ma, da buona milanese, preferisco evitare! Il sole è alto nel cielo, sono già le 11.30, e il panorama che si apre davanti dopo la ripida costa è meraviglioso. Una stazione sciistica fantasma, congelata e immobile. Il rifugio al nostro arrivo è deserto e Carlo, con Stefano, ci danno il benvenuto. A dire il vero ci fa le feste anche la nuova cagnolina di Carlo, Nebbia, un esempio di intelligenza, eleganza e atleticità, qualità rare da trovare tutte insieme! La sua pallina gialla è l’unico punto di colore che si scorge qui al “pianone”… per il resto tutto riflette sulle grosse macchie di ghiaccio e neve.

Nel frattempo, tra una birra e una gara di sci vista sul pc con l’ottimo collegamento wi-fi, ci accorgiamo di non essere più i soli avventori e, in pochi minuti, il profumo dalla cucina e la voglia di relax ci inducono a prendere posto a fianco del camino, davanti ad una vetrata su tutta la valle.

La scelta del menù aumenta ancora di più l’acquolina e, tra pizzoccheri, tagliatelle alla boscaiola, polenta normale, polenta taragna, stinco di agnello, salsicce, tagliere di formaggi e ottimi dessert, facciamo la nostra scelta. La giornata scorre senza fretta: un po’ di sole sulla terrazza, un libro da leggere nel caldo soggiorno e una passeggiata fuori in compagnia della cagnolina Nebbia, che pare già essere la regina di questi luoghi. Carlo ha messo oltretutto a disposizione bob e sdraio per chi, dopo una pazza discesa, volesse rilassarsi al sole!

All’ora X, ovvero 20 minuti prima che chiudano la seggiovia, i turisti della giornata se ne vanno e ci lasciano padroni incontrastati. L’ora del tramonto si avvicina e tutte le cime si tingono di rosso, sembrano infuocate.

Iniziano per prime le luci di Gerola Alta per lasciare poi accendersi anche qualche luce in località Pescegallo. Tutto ormai è buio. Ma di un buio blu, un buio insolito che, noi di città, non siamo soliti vedere. Ed ecco una stella, gigante, la stella polare forse, unica luce verso il passo Della Bocchetta, oltre ai lumini dei cannoni che, a breve, iniziano a sputare, come draghi, fiotti di neve per tutta la notte.

Ecco che la cena è servita, il caminetto è sempre acceso e la cordialità dei ragazzi pure. In via eccezionale anche Nebbia può stare con noi al tavolo… siamo in confidenza, nessuno potrà lamentarsi! Carlo e Stefano, poi, hanno ottimi gusti musicali: per cui, nel silenzio delle severe montagne, è ancora più bello ascoltare buona musica. La scelta dei vini è eccellente, come quella delle birre, niente da dire. Un caffè, un amaro e una sana e buona sigaretta davanti al cielo, che sembra non riuscire più a contenere tutte le stelle. Ormai è ora di farci vedere la nostra camera: ma prima ancora un po’ di musica, ancora l’ultima mano a scala 40, ancora l’ultima coccola a Nebbia, ancora complimenti al cuoco!

La mattina, senza sveglia nelle orecchie, si tinge di magia! La colazione semplice e (finalmente) all’italiana, viene servita nel salottino da dove è possibile scorgere la ripida valle sottostante.

Il sole brilla e il cielo ha un colore che sembra dipinto. Uscendo fuori si sentono voci in lontananza degli escursionisti coraggiosi che salgono a piedi, mentre la seggiovia porta in quota alcune persone. Qualcuno certamente “di casa” e parecchi che, estasiati dal panorama, si affrettano a chiedere informazioni sulla zona, sulle passeggiate e su quanto è vicina Pescegallo, e come mai non ne avessero mai sentito parlare prima! Lasciamo Carlo e Stefano indaffarati a far accomodare i nuovi arrivi di giornata. Il profumino dalla cucina ci induce a chiederci se non sia il caso di fare una tripletta, ma il dovere chiama, il rientro a Milano è d’obbligo, la seggiovia ci attende per il tragitto al contrario.

Oggi è lunedì. La sveglia è suonata parecchio e il fastidio è stato paragonabile a delle unghie su una lavagna. Ho fatto la strada per venire a lavorare e tutti i cani stavano al guinzaglio come soldati tristi. Il tram, le auto e i clacson mi hanno definitivamente cancellato ogni benessere acquisito.

Bisogna che ci torni dal Carlo a Salmurano. Bisogna che ci torni il più presto possibile!

 

✏️ Scritto da Paola Caneva,
il 23/01/2017.

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